Giorgio Grondona

Rodmaker sul fiume Scrivia

Quando da ragazzino mi avvicinai alla pesca con la mosca la mia  attrezzatura era costituita da una canna fissa di circa quattro metri in bamboo nostrano alla quale collegavo una lenza di nylon intrecciato e sul finale legavo tre semplici mosche sommerse,anni dopo qualcuno mi disse che in Valsesia usavano quel tipo di attrezzatura già da qualche secolo per catturare trote e temoli,io di solito ci  pescavo i cavedani,più raramente le trote e quando non avevo soldi per comprare le mosche legavo su finale un solo amo sul quale innescavo grilli e cavallette...

A volte sul fiume incontravo pescatori che pur pescando con la mosca utilizzavano un'attrezzatura molto diversa dalla mia e vederli pescare era molto di più che veder catturare pesci!!!

Volevo anch'io pescare in quel modo e quindi cominciai ad informarmi tempestando di domande chiunque vedessi pescare con quell'elegante sistema,iniziai a leggere una rivista di pesca che oggi ha cessato la pubblicazione ma che in quegli anni proponeva articoli di personaggi che hanno promosso la diffusione della  pesca con la mosca nel nostro Paese,era la metà degli anni settanta ed essendo uno studente squattrinato la prima canna che acquistai era in fibra di vetro,materiale economico e per questa ragione usato dalle aziende produttrici di canne per la pesca con la mosca in sostituzione del bamboo che richiedeva costi di lavorazione molto elevati;ancora pochi anni e il carbonio fece il resto,ma la bellezza di quelle canne in legno che da giovane potevo solo ammirare nelle vetrine dei negozi di pesca o in mano a quei pescatori che incontravo sul fiume non l'ho mai dimenticata.

A distanza di tanti anni non sono ancora riuscito a comprendere se le canne in bamboo mi attraggono per la loro bellezza o forse perché, secondo il mio modo di pensare, meglio si adattano al concetto di pesca con la mosca.